venerdì 28 febbraio 2014

Esistono i motivi per le proteste in Venezuela?


Nel 1989, una rivolta  sociale in Venezuela, soprannominata “EL CARACAZO”,  fu il risultato del  malcontento della società Venezuelana davanti al deterioramento del livello di vita.
L’inflazione era del 45,3%, si aggiunse poi la disuguaglianza sociale ed economica del popolo venezuelano e l’annuncio dell’aumento della benzina, esplose così la rivoluzione involontaria dei venezuelani.
Questa crisi portò, in seguito, ai due colpi di Stato che si verificarono due anni dopo, uno dei quali ad opera del defunto Tenente Colonnello Hugo Chàvez Frìas, i sovversivi, giustificati dala grave crisi, attuarono il colpo di Stato con conseguenze che tutti conosciamo.



Oggi, dopo più di 15 anni di rivoluzione e in nome di un popolo che ha consegnato il potere nella speranza di risolvere i propri problemi, è diversa la situazione in Venezuela?. Purtroppo dobbiamo dire di no! Al momento, l’inflazione è del 56,2%, riconosciuta dallo stesso Nicolas Maduro, e frutto delle letali politiche economiche varate nel corso degli anni. L’erroneamente chiamato “Bolìvar Fuerte” è la moneta più svalutata al mondo, la mancanza di cibo è una deplorevole realtà che i venezuelani giorno dopo giorno devono affrontare, l’insicurezza ha raggiunto cifre paragonabili solo a quelle di paesi in guerra permanente, alla fine del 2013 si sono registrati 25.000 omicidi, senza tener conto delle rapine, dei sequestri, violazioni, furti, ecc.

Il tutto, davanti agli occhi di uno stato negligente e complice, che ha provveduto ad armare ed istruire i criminali del paese. Per citarne, solo, alcuni aspetti della grave crisi sociale, politica ed economica in cui versa il Venezuela, perché è difficile ammettere che il trionfo più rilevante di questo regime è la divisione tra la popolazione venezuelana in due schieramenti: chavisti ed oppositori. Siamo divisi e ci combattiamo a vicenda.


Hanno consegnato la ricchezza del paese a Paesi stranieri per comprare le coscienze e proteggere i propri interessi. Perciò, ora, paesi come Cuba, Nicaragua, Argentina, Bolivia, Ecuador, Uruguay tra gli altri, che sono stati favoriti dalle risorse venezuelane, tacciono, appoggiando il governo, rendendosi complici degli omicidi e della barbarie che si vive in Venezuela. Voi, signori rappresentanti di questi paesi, avete la mani macchiate di sangue venezuelano. 

Se, nella Venezuela fine anni ’80 erano motivate la protesta e i colpi di stato, ora più che mai gli stessi e peggiori problemi ci obbligano ad uscire per strada a manifestare contro questo regime disattento e marionetta dei cubani. 

BASTA insicurezza, BASTA criminalità impune, BASTA repressione, BASTA censura e politica bavaglio, BASTA mancanza di cibo, BASTA  inflazione al 56%, BASTA con le inefficiense di uno stato totalitario e tirano...


VENEZUELA NON ARRENDERT!!!

CARLOS EDUARDO SALCEDO RODRIGUEZ

giovedì 20 febbraio 2014

#SOSvenezuela // lettera aperta a chi possa interessare

Alla c.a. cittadini italiani, autorità competenti e mezzi di comunicazione locali.

Il 12 febbraio si celebra ogni anno, in Venezuela, la giornata della Gioventù, in ricordo degli studenti che 200 e più anni fà aiutarono il movimento indipendentista, ora da quel giorno è andata in scena la guerra civile. Migliaia di giovani sono scesi in piazza per chiedere la fine del governo di Nicolas Maduro.
Erano armati di striscioni e altoparlanti per gridare i loro slogan e la loro rabbia. Ma la polizia aveva fucili, pistole e li ha usati, nonostante il ministro degli esteri Elias Jaua sostenga il contrario. Il risultato: 6 ragazzi morti, centinaia i feriti e numerosi arresti in tutto il paese. Ma non è finita qui.
Su twitter e facebook (#S.O.S.Venezuela, Indignados de Venezuela, unico veicolo informativo, poiché le tv straniere sono state oscurate, quelle nazionali censurate, le testate giornalistiche costrette a chiudere per mancanza di materia prima) si diffondono foto e racconti raccapricciante di studenti e oppositori picchiati, torturati, seviziati.

Lo stesso presidente Maduro e Diosdado Cabello “presidente della Asamblea Nacional”  (nel suo programma tv "con el mazo dando") hanno annunciato che faranno "piazza pulita" di oppositori, tutti accusati di essere finanziati dagli USA. Ma il sangue che scorre per le strade del Venezuela ha ben altre origini e poco attinenza con la cospirazione che vedono in Washington la sintesi di tutti i mali del mondo. Il Venezuela è stato messo in ginocchio dall'ultimo decennio in camicia rossa di Hugo Chávez: l'insicurezza ha raggiunto livelli sconcertanti: dai 4500 omicidi del 1998, anno in cui Chávez vinse le prime elezioni, si è arrivati alla fine del 2013 ai 24863 omicidi, 79 morti per 100.000 abitanti. L'inflazione è schizzata oltre il 56%, il Venezuela importa l'80% dei prodotti per il mercato interno dall'estero, tutto questo frutto delle nazionalizzazioni chaviste, infatti il controllo amministrativo di numerosi beni primari sta privando di cibo, carta igienica e benzina il 4° paese esportatore di petrolio al mondo e il maggior esportatore di America Latina. Il paese è strangolato dalla povertà e dalla criminalità. Lo slogan chavista è "Socialismo o Muerte", in Venezuela va in scena "Socialismo Y Muerte" e il mondo tace e resta a guardare.

I Venezuelani del Sud Italia, chiediamo pubblicamente la solidarietà delle autorità competenti, Ministro degli Affari Esteri - Emma Bonino, nonché al Sindaco della Città di Napoli – Luigi de Magistris e al Responsabile amministrativo del Palazzo Arti Napoli/PAN - dr. Fabio Pascapè per la sospensione delle attività organizzate dal Consolato della Repubblica Bolivariana del Venezuela in Napoli nell’ambito della commemorazione del 4 febbraio nella campagna chiamata “Por Aquí Pasó Chávez” pianificata per onorare l’inizio della rivoluzione bolivariana e alla persona del presidente Hugo Chávez, nel rispetto del dolore delle famiglie dei 6 giovani venezuelani caduti nelle manifestazioni e della situazione di estrema tensione che viene vissuta ad oggi tra le strade della nostra Venezuela in guerra civile, sono state sospese le garanzie, non possiamo chiudere gli occhi dinanzi ad una realtà così contundente, i venezuelani non abbiamo nulla da festeggiare.


Fiduciosi della vostra attenzione e solidarietà, porgiamo i nostri più distinti saluti.
Venezuelani del Sud Italia.

Vanessa Arraez, Rosa Valentina Durand, Maria Andreina Seidel, Saydy Carolina Chacon, Carolina Flores, Raffaela Ruggiero, Mireya Betancourt, Soramy Fernandez, Adriana Arratia, Amelia Hurtado, Anhays Garcia de Uccella, Siudy Mijares, Fanny Sanchez, Gina Li Cauli, Leonardo Li Cauli, Victorio Tortorella, Walter Ansizi, Jannet Gomez, Karla Gottberg, Mary Thriny Carrizo, Reina Arias, Luis Avila, Franyelin Sosalla, Sayrel Silva, Rosa Lopez, Yackelin Carrasquel, Candibel Gonzalez, Adriana del Duca, Diamaris Suarez, Romina Evangelista.

Per info e contatti:
movimentovenezuela@gmail.com

19/02/14 La Guardia Nazionale Bolivariana spara senza pietà contro i cittadini disarmati



scene della giornata di ieri all'urbanizzazione Prebo, Citta di Valencia - Venezuela

Por aquí pasó Chávez

E’ un dato di fatto.
Il carisma di Chávez, la capacità di usare i media, la sua sovra-esposizione, hanno trasformato un confuso ma scaltro golpista in una vera icona pop contemporanea.
Il “mago de las emociones” lo ha definito in un pamphlet lo psichiatra e antropologo Luis Josè Uzcategui.
Se fosse stato un cocktail, il Defunto Hugo Chávez, continuamente shakerata in “bolivariana” prima e “socialista” poi, sarebbe stato a base di Castro molto invecchiato e, per fortuna, altrettanto diluito, con abbondanti spruzzate e vistose guarnizioni di Bolìvar per togliere, almeno alla vista, o forse giustificare, in coscienza, quel retrogusto populista che sa di Peròn, Mussolini o Berlusconi. A seconda della provenienza, della tendenza politica, della memoria storica di cui gode, o soffre, chi se lo beve.

Chi è stato, in definitiva, Hugo Chávez? È la domanda.
E’ stato un vero rivoluzionario o un neopopulista pragmatico? Fin dove è arrivata la sua sensibilità sociale e che livelli ha raggiunto la sua vanità? Si è trattato di un democratico che cercò di costruire un Paese con pari opportunità o un caudillo autoritario che ha posto sotto sequestro lo Stato e le Istituzioni? Può essere stato, forse, le due cose contemporaneamente? Chi è stato quest’uomo che agitava un crocifisso mentre citava Che Guevara e Mao Tze-Tung? Quando è stato lui veramente? Quali dei tanti? Quali di tutti i Chávez esistiti è stato il più autentico?

BASTA FALSI MITI
L’insicurezza ha raggiunto livelli sconcertanti in Venezuela. Secondo i dati del “Observatorio Venezolano de Violencia(OVV)”, nei primi 10 anni di governo di H. Chávez (e lui ha regnato per ben 14 anni) il numero degli omicidi è triplicato. Dai 4.550 omicidi del 1998-anno in cui Chávez vinse le prime elezioni presidenziali-si è arrivati ai 13.156 del 2007, Alla fine del 2013(con Maduro Presidente Illegittimo) il numero di morti è arrivato a 24.763, 79 morti per ogni 100.000 abitanti. Quindi il caso dell’ex reginetta di Bellezza trucidata insieme al marito agli inizi di Gennaio, che ha tanto sconvolto l’opinione internazionale, è il pane quotidiano nel nostro Paese. Nel 2012 H. Chávez, il Defunto, annunciò che il suo paese non avrebbe più riconosciuto l’operato della Corte Interamericana dei diritti umani. Decisione resa definitiva dal Presidente Illegittimo Maduro nel settembre dell’anno scorso: quindi sono e sono stati milioni i venezuelani perseguitati dallo Stato. Intelettuali, giornalisti, deputati, generali, giudici fatti prigionieri, censurati e alla fine esiliati. Per non parlare della discriminazione che il cittadino deve sopportare perché ha una diversa opinione…

NON C’E’ NIENTE DI PIU’ FASCISTA CHE NEGARE AL PROSSIMO IL DIRITTO A DISSENTIRE
La situazione economica diventa ogni giorno esplosiva, dove lo stesso presidente Illegittimo Maduro ha dovuto ammettere alla conferenza stampa di fine anno che l’inflazione è schizzata oltre il 56%(dal 20% di inizio mandato). La realtà è ben più concreta: il controllo amministrativo di numerosi beni primari sta privando di cibo, carta igienica e benzina il 4 Paese produttore di petrolio al mondo e il maggior esportatore di tutta l’America Latina. A ciò si aggiunge la gravissima crisi del bolivar che si è svalutato del 73% nel solo 2013. Come di consueto, da ormai 15 anni di Socialismo del XXI sec, si addossa la colpa all’imperialismo americano che starebbe tramando contro il governo, ma è una bugia che ha i giorni contati…