lunedì 31 marzo 2014

S.O.S VENEZUELA.


siamo dalla parte giusta della storia

Per affrontare il discorso sulla violazione dei Diritti Umani in Venezuela, bisogna necessariamente far un tuffo nel passato. Tutto ebbe inizio con Hugo Rafael Chávez Frías, la sua presidenza, soprattutto dal 2° mandato, è stata caratterizzata, da un allarmante concentrazione di potere ed indifferenza assoluta nei confronti dei Diritti Umani.

E’ allora che Chávez e i suoi accoliti hanno preso il pieno controllo del Tribunale Supremo di Giustizia e hanno intimidito, censurato e perseguito “legalmente” venezuelani che criticavano il Presidente o si opponevano alla sua agenda politica.

Ricordiamo brevemente alcuni episodi che dimostrano gli abusi di potere del comandante Chávez:

  • Iván Simonovis, coordinatore e supervisore delle politiche di sicurezza pubblica della città di Caracas, rinchiuso in carcere da ben 9 anni e 130 gg in condizioni deplorevoli. E’ stato sottoposto a un processo senza senso e completamente privo di sostanza per la morte di 2 delle 19 persone decedute l’11 Aprile del 2002(data in cui ci fu il breve golpe contro Chávez). Quindi, condannato a 30 anni di carcere, mentre i 67 individui, simpatizzanti del governo, identificati come coloro che sparavano sui manifestanti oppositori disarmati, sono stati assolti e perdonati dal Presidente della Repubblica, mediante una Legge di Amnistia dettata dall’Assemblea Nazionale su richiesta dello stesso, nel dicembre del 2007.
  • Maria Lourdes Afiuni, giudice venezuelana che nel compiere il suo lavoro e aver concesso la libertà condizionale all’imprenditore Eligio Cedeño(nel pieno rispetto della legge), è stata condannata dallo stesso Chávez, in diretta TV(comportamenti ripetuti dallo stesso Maduro e Cabello oggi) a 30 anni di prigione per corruzione e abuso di autorità. Ora la Afiuni, dopo una lunga battaglia, è in libertà condizionale dal 2013.
  • Ley Resorte (Ley de Responsabilidad Social en Radio y Televisiòn) del 2003 ha limitato la libertà di espressione e la libertà di stampa in Venezuela e, inoltre, ha concesso di poter chiudere (non riconoscendo il rinnovo delle concessioni) lo storico canale RCTV, accusato di aver appoggiato il breve golpe del 2002.
  • La lista Tascón, nel 2004 l’opposizione venezuelana ha raccolto circa 3 milioni di firme e, secondo l’art. 82 della Costituzione e l’art. 181 della Legge Organica del Suffragio (per inciso articoli introdotti dallo stesso Chávez nel 1999),  ha richiesto un referendum revocatorio. Chávez è stato riconfermato. I venezuelani in disaccordo con la sua politica, nonostante avessero preso un’iniziativa legale, pacifica e democratica, furono da allora vittime di una vera e propria discriminazione politica. Chiunque avesse firmato per convocare il referendum finì sulla Lista, Tascón appunto, da Luis Tascón deputato e capo di campagna elettorale del Defunto. Per molti fu difficile trovare lavoro, altri vennero licenziati, trasferiti, altri subirono ritorsioni.
Quanto, oggi, accade in Venezuela è solo l’eredità che Chávez ci ha lasciato. Ormai, non si sente più parlare di Simón Bolívar, ne inneggiare alla sovranità del popolo. Oggi ciò che rimane del Comandante è l’incapacità e l’ignoranza di Nicolas Maduro e l’avarizia, il delirio di onnipotenza, l’avidità di Diosdado Cabello, entrambi marionette degli spietati fratelli Castro.

Ma chi abusa del potere e dei propri privilegi non può nascondere facilmente tali abusi, infatti le persone registrano con i propri telefoni cellulari e condividono in rete filmati, fotografie in tempo reale.



Sarà una deformazione all’italiana catalogare la Politica Internazionale in base al dibattito politico nazionale. Perché non si può spiegare il silenzio di un Vendola, che fino a pochi mesi fa esaltava la “Rivoluzione Democratica Bolivariana”, così come non si può giustificare il giornalista Fabio Marcelli che dal blog del Fatto Quotidiano continua a perpetuare un sistema fallito, corrotto, assassino, addossando la colpa alla destra fascista, al soldo dell’imperialismo yankee, ricca e borghese… vergognoso!

Le milizie volontarie, a suo tempo armate da Chávez per spaventare i dissidenti e proteggere la rivoluzione, e che ora vengono chiamate “Los Colectivos por la Paz” da Maduro, insieme al Sebin (Servizio di Intelligenza Bolivariano), la Guardia Nazionale, la Guardia del Pueblo e militari cubani, minacciano, torturano, arrestano e uccidono.

E’ iniziato tutto quando studenti dell’Università di Los Andes nella regione del Táchira, il 4 Febbraio scorso, scesero a manifestare per denunciare il tentato stupro di una studentessa all’interno del campus e quindi denunciare l’alto tasso di criminalità e di insicurezza che affligge il paese.

Ma dal 12 Febbraio gli eventi sono precipitati in modo catastrofico e senza ritorno. Sono 41 i morti, 559 i feriti, migliaia gli arresti tra i manifestanti ed istituzioni politiche (ricordiamo solo di recente sono stati incriminati ed arrestati i Sindaci Scarano, e  Ceballos, Salvatore Lucchese - capo della locale polizia, Leopoldo Lopez - leader del partito Volontà Popolare nonché promotore della pressa di strada sa parte dell'opposizione è da 111 gg in prigione, la deputata parlamentare Maria Corina Machado è stata destituita minacciata e incriminata).

Il popolo continua e continuerà a manifestare come può: fermando il traffico con le proprie auto, in fila davanti al supermercato, alzando barricate per difendersi. Il popolo si appella all’art. 350 della costituzione:

Il popolo del Venezuela, fedele alla sua tradizione repubblicana, alla sua lotta per l'indipendenza, la pace e la libertà, rifiuta qualunque regime, legislazione o autorità che sia contraria ai valori, principi e garanzie democratiche o diminuisca i diritti umani.

Ancora una volta, il popolo agisce legalmente, pacificamente e democraticamente.


Ci uniamo a gran voce alla denuncia dei nostri fratelli. Con le parole denunciamo l’indifferenza della politica e della stampa italiana. L’indifferenza è complicità.

Con le immagini, certi che siano esaustive e complete, denunciamo l’oppressione brutale e vigliacca di Maduro e la sua masnada…


Amnesty International, da sempre, ha denunciato gli abusi di potere del governo venezuelano.

E’ necessario alzare la voce e denunciare, diffondere, sensibilizzare….Non restiamo fermi a guardare il massacro, per poi cercare redenzione.

Il popolo è disarmato e si confronta con i fasci di combattimento di Maduro. Iniziano a mancare, soprattutto in regioni come Merida e Tachira, i beni di prima necessità: cibo, medicinali.

Si denuncia: No alla dittatura.

Si richiede: un paese libero e democratico.
https://www.youtube.com/watch?v=TD1Qy5BosmQ

mercoledì 26 marzo 2014

L'indifferenza è complicità

Non è un segreto per nessuno che, da quando Leopoldo Lopez è stato rinchiuso nel carcere militare di Ramo Verde (dal 18 Febbraio scorso), Maria Corina Machado è diventata il principale leader morale delle proteste -pacifiche e non violente- che si susseguono in Venezuela.
Alla vigilia del suo intervento all'OEA, Maria Corina è stata accusata, arbitrariamente dal Presidente dell'Assemblea Nazionale, Diosdado Cabello, di omicidio, di istigazione a delinquere, di alto tradimento alla Patria e terrorismo e, parlamentari del PSUV, hanno richiesto la revoca dell'immunità parlamentare della deputata.

Ad ogni modo, la Machado e altri rappresentanti delle proteste civili: Ivan Freites, il leader dell'Unione, Carlos Vargas, portavoce del movimento studentesco, e Rosa Orozco, madre di Geraldine Moreno (giovane deceduta durante manifestazioni in Valencia) si sono presentati davanti alla Commissione dell'OEA.

La delegazione nicaraguese ha richiesto di celebrare la sessione a porte chiuse e con  22 voti a favore(tra i quali Grenada, Salvador, Haití, Nicaragua, Paraguay, San Vicente Granadinas, Surinam, Uruguay, Trinidad y Tobago, Argentina, Bolivia, Brasil y Uruguay), 11 contrari (Canadá, Chile, Colombia, Costa Rica, EE UU, Guatemala, México, Honduras, Panamá, Paraguay y Perú) e un astenuto (Barbados), la Commissione, alla fine, si è espressa a vantaggio di una riunione privata.
 
Informe di gestione annuale - Petróleos de Venezuela 2012. Gli accordi soppraindicati fanno un promedio de 284 mil barriles diarios de crudo y productos derivados, esportati sinora ai paesi di Petrocaribe con un tasso annuo di 2% e con pagamenti a scadenza in 15 anni.

"Per inciso, perché celare la voce di un popolo che urla disperato, tanto disperato da considerare la propria vita  sacrificio necessario per il futuro?
o, se vogliamo dare adito ai vaneggiamenti di un sistema fallito, corrotto, disorganizzato, perché silenziare il 50 % dei venezuelani "oppositori", elettori?
l'OEA ha dato dimostrazione di quanto sia forte il potere del Petrolio venezuelano, negando uno dei cardini della democrazia: il pluralismo."



Maria Corina Machado assiste, comunque, alla riunione grazie al gesto dell'ambasciatore del Panama, Arturo Vallarino,  il quale si è reso disponibile a cederle la parola qualora fosse stato necessario.
Tra l'ordine del giorno, il 1° punto a trattare sarebbe stata la crisi in Venezuela.
La deputata venezuelana sarebbe intervenuta mostrando materiale audio visivo in cui si denuncia la brutale repressione della Guardia Nazionale Bolivariana, ma l'argomento è stato, prontamente, eliminato dall'agenda. Neanche alla fine della riunione, quando si buttano sul tavolo le cosiddette "Altre Questioni", la deputata venezuelana ha avuto l'opportunità di esprimersi e raccontare...
"La deputata ha ben altri fori nei quali può parlare, questa signora non rispetta i principi su cui si fonda l'OEA, si è resa complice di molti atti di violenza" (Roy Chaderton - ambasciatore venezuelano presso l'OEA)
Maria Corina non è riuscita a rivolgersi direttamente alle varie delegazioni dell'Organizzazione ma, in ogni modo, ha richiesto che si invochi la Carta Democratica e che si liberino i prigionieri politici. Si dice, altresì, soddisfatta perché, grazie alla visibilità avuta quel venerdì,  il mondo intero si è reso conto che esiste un'altra realtà in Venezuela.


Non si può, ancora, sostenere l'idea che il governo di Maduro sia un governo democratico. Il presidente venezuelano non ha mai dato tregua alle battaglie campali, ad armi impari, che si svolgono-di giorno e di notte-nelle diverse città del paese latinoamericano. Anzi continua la vigliacca rappresaglia contro la popolazione civile calpestando tutti i diritti fondamentali dell'uomo.

Con Maria Corina Machado si accresce il numero di politici e civili incriminati e, cosa peggiore, privati della loro libertà.

Il numero dei morti si moltiplica, ma più studenti e manifestanti cadono sotto le armi di Maduro, tanto più prende forza la coscienza di un popolo.
Il popolo venezuelano persiste, resiste. 

Giorno dopo giorno, in ogni angolo del paese, si scende per strada a denunciare il degrado della Sanità, la mancanza di cibo e medicinali, l'inflazione e la svalutazione della moneta, senza tralasciare la censura, la privazione delle Libertà...

 
Estamos del lado correcto de la historia

















lunedì 24 marzo 2014

Caracas, una donna incinta uccisa vicino alle barricate della protesta

Un'interprete dei segni è morta mentre si trovava non lontano da un raduno di manifestanti anti-governativi

Lucio Di Marzo - Lun, 24/03/2014

Adriana Urquiola di 28 anni, interprete del lenguaggio dei segni dell'emissione meridiana del TG Venevision, uccissa la notte di questa domenica di un colpo alla testa nel quartiere "Los Nuevos Teques", informa la polizia regionale di Miranda.

La donna, incinta di tre mesi, si trovava vicino alle barricate erette dai manifestanti che protestano contro il governo, quando sono stati attaccati a colpi di arma provenienti da un fuori strada nero dove presuntamentamente viaggiavano rappresentanti dei collettivi paramilittari del regime di Maduro.

La 28enne Adriana Urqiola stava viaggiando su un bus. Sarebbe scesa a causa del traffico causato dalle barricate dei manifestanti. Il leader dell'opposizione Henrique Capriles ha spiegato via twitter che "non partecipava alla protesta". Accanto a lei un'altra giovane, Rosalba Perez Ibanez, ferita a un braccio.

In Venezuela si susseguono da febbraio le proteste contro Nicolas Maduro, che finora avrebbero provocato 33 morti e centinaia di feriti.

Il sindaco Fernando Garces e il presidente della coorporazione di servizi regionali Elias Jaua, entrambi rappresentanti del regime, vogliono responsabilizzare della morte della giovane al gruppo di opositori che avevano chiuso la strada come parte della protesta, ma tra di loro non hanno trovato armi, invece i colpi da arma di fuoco provengono dal veicolo con membri dei collettivi paramilitari, conformati da violenti delinquenti capaci di ogni cosa in nome del regime perché da loro ricevono stipendio, armamento e protezione.


Che la sua anima e quella dell'angelo che portaba in grembo possano riposare in pace.


Venezuela arrestati e condannati a 10 mesi di carcere gli italovenezuelani Scarano e Lucchese

Venerdì 21 marzo 2014
Caracas (Venezuela) - Un San Giuseppe molto amaro per oltre un milione di italiani ed italo-venezuelani che vivono in Venezuela, nel giorno in cui in Italia si festeggia il papà, due noti e  amati compatrioti, che ricoprono o per meglio dire ricoprivano incarichi pubblici in Venezuela, sono stati arrestati dalla polizia politica venezuelana il Sebin: il Sindaco di San Diego, Enzo Scarano, e il Direttore della Polizia dello Stesso Comune, Salvatore Lucchese, ambedue con doppia nazionalità (venezolana e italiana), sono stati condannati dal “Tribunal Supremo de Justicia” a 10 mesi di carcere per aver permesso che fossero innalzate le barricate durante le proteste antigovernative delle scorse settimane.
10 mesi e 15 giorni di reclusione nel carcere militare di Ramo Verde e destituzione dalla carica di Sindaco. Ecco, questi sono i provvedimenti presi dal “Tribunal Supremo de Justicia” nei confronti del primo cittadino di San Diego, l’italo-venezuelano Enzo Scarano. La sentenza è stata letta dalla magistrato Gladys María Gutiérrez Alvarado. Il connazionale è stato accusato di non aver seguito le disposizioni del TSJ e aver permesso che fossero innalzate barricate, durante le proteste antigovernative delle scorse settimane che il più delle volte si sono concluse con violenti scontri tra manifestanti e Forze dell’Ordine.
Salvatore Lucchese, era il direttore della Polizia del Comune di San Diego. Anche per Lucchese, che come il Sindaco Enzo Scarano dovrà scontare la pena di 10 mesi e 15 giorni nelcarcere militare di Ramo Verde,  l’accusa è di aver disobbedito alle indicazioni date dal “TSJ”.
Enzo Saraceno, Sindaco di San Diego
Chi sono questi due nostri connazionali e come sono arrivati ad incarichi pubblici di così alto livello nella loro città.
Enzo Scarano, oriundo di Nocera Inferiore in provincia di Salerno, cresciuto in Venezuela, è un noto imprenditore, molto attivo nella nostra Comunità Italo-venezuelana, per anni è stato Presidente del Club Italo (Centro Italo Venezuelano) di Valencia, ed ex  Vice presidente del FAIV - Federazione delle Associazioni Italo Venezuelane.
Salvatore Lucchese - Direttore della Polizia del Comune di San Diego
Salvatore Lucchese è nato a Salerno ed è arrivato in Venezuela molto piccolo assieme ai genitori, era il direttore della Polizia del Comune di San Diego sino al 19 marzo sera.
"Il caso dell’amico Enzo Scarano ci ha toccato particolarmente, non solamente per essere amico e connazionale, - mi dice Mariano Palazzo Presidente del FAIV -  ma anche perché tutti sappiamo con quanto impegno ha svolto il suo compito di “Alcalde del Municipio San Diego” al punto che rappresenta un orgoglio per la Comunità italiana che, a prescindere dal colore politico, apprezza il lavoro di un italiano, in e per il Venezuela".
Il Faiv in twitter esprime la sua solidarietà: 
FAIV manifiesta su cercanía y solidaridad con  ex vice presidente de nuestra institución.
La Console d'Italia di Caracas, Jessica Cupellini, con cui ho parlato al telefono l'altra sera,  mi ha confermato che sia Scarano che Lucchese hanno passaporto italiano e, quindi, godono della doppia nazionalità. Mi ha anche detto che, “è stata inoltrata la richiesta per la visita consolare per i due connazionali” e assicurato anche l’interessamento della nostra Ambasciata. 
Dei due nostri compatrioti si sta occupando anche l'Avvocato Alfredo Romero del Foro Penal de Venezuela, un organismo non governativo per la difesa dei Diritti Umani.
A San Diego, il piccolo comune dello Stato Carabobo, che ha come Capitale Valencia, dove è sindaco un altro nostro compatriota Michele Cocciola, non sono mancate manifestazioni di solidarietà nei confronti del Sindaco e della sua famiglia. La Giunta comunale, dopo una lunga e travagliata riunione, ha nominato Sindaco provvisorio Pablo Antonio Dominguez.
Mentre da parte governativa, Sandra Oblitas, esponente del Consiglio Nazionale Elettorale, ha dichiarato che prossimamente si provvederà a stabilire una data per indire nuove elezioni nel Comune di San Diego.
Il ministro degli Interni del Governo Maduro, Rodriguez Torres, nel commentare la sentenza del “TSJ” contro il Sindaco dell'opposizione di San Diego, ha dichiarato che “tutti i venezuelani hanno diritto a manifestare ed a protestare in maniera pacifica”. E ha aggiunto:
- E’ importante che si sappia che gli organismi dello Stato, in questo caso il Governo, agiscono in difesa dei diritti della maggioranza e non per proteggere quelli di un piccolo gruppo; un gruppetto che con la scusa del diritto alla protesta abusa, crea disagi al resto dei cittadini e cerca di creare problemi di governabilità  all’Esecutivo.
CRISI VENEZUELANA
La crisi politica scoppiata in Venezuela il 12 febbraio, quando le proteste anti-governative di studenti e forze politiche dell'opposizione, nate per chiedere al Governo Maduro più sicurezza, una diversa politica economica e un ripensamento al modello castro-comunista, a fronte di una carenza di alimenti di prima neccessità: latte, zucchero, farina, pane,ecc... medicine ecc...  sino a chiedere la rinuncia dello stesso Maduro. Le manifestazioni sono state represse da parte delle forze di sicurezza e di civili armati (Los Colectivos), gli scontri giornalieri che hanno prodotto - secondo i dati ufficiali - 31 morti 461 feriti e 1.854 arrestati.Dal 12 febbraio, gli oppositori del governo ed i sostenitori hanno marciato quasi quotidianamente con reciproche accuse, perché l'opposizione chiede la liberazione dei detenuti, il disarmo dei gruppi filo-governativi e porre fine alla repressione, e denuncia 40 casi di tortura documentata. Dall'altra parte l'accusa di Golpe fascista.L'instabilità in Venezuela ha portato i suoi vicini regionali a riunirsi per trovare una soluzione. L'Organizzazione degli Stati Americani ( OAS ) fa appello al dialogo, anche se Panama aveva chiesto misure efficaci, cosa che ha portato il Venezuela a rompere le relazioni bilaterali .L'Unione delle nazioni sudamericane (UNASUR) ha fatto un passo ulteriore, esprimendo il suo sostegno al governo di Maduro e annunciando la creazione di un comitato composto dai ministri degli Esteri del blocco regionale per accompagnare il dialogo nel quadro della Conferenza Nazionale per la pace.
In questa situazione difficile, molti sono italiani ed italo-venezuelani, che rimangono consapevolmente o inconsapevolmente coinvolti e molti sono gli arrestati, la nostra diplomazia è sempre intervenuta direttamente, con assistenza legale ed azioni diplomatiche indirizzate ai vertici della diplomazia venezuelana. 
Ricordo anche in questa occasione i suggerimenti del nostro Ministero degli Esteri, effettuati attraverso la nostra Ambasciata e Consolato d'Italia:
Alla luce delle recenti manifestazioni di protesta, degenerate spesso in scontri violenti nella capitale e in molte altre città del Venezuela, si raccomanda la massima cautela in tutti gli spostamenti nel Paese, tenendosi lontano da ogni assembramento ed evitando, in particolare, i luoghi dove sono previsti o sono prevedibili manifestazioni di protesta, mantenendosi sempre aggiornati sugli avvenimenti in corso. Si raccomanda, in particolare, di evitare spostamenti nelle ore serali soprattutto nello Stato Tachira e nella Municipalità di Chacao di Caracas, dove i disordini sono risultati più frequenti e intensi in questi ultimi giorni.

Si consiglia di seguire sempre le raccomandazioni del sito Viaggiare Sicuri del Ministero Affari Esteri, alla voce “Venezuela” http://www.viaggiaresicuri.it/?venezuela 

Per situazioni di emergenza, é possibile rivolgersi ai Vice Consolati Onorari competenti per territorio o ai numeri di emergenza del Consolato Generale a Caracas +58 412 2200222, del Consolato di Maracaibo +58 416 6609530 e dell’Ambasciata d’Italia a Caracas +58 414 2723600.
Ricordo anche i recapiti telefonici del Foro Penal de Venezuela per i diritti umani, diretto dall'Avvocato Alfredo Romero: +58 0412 5568211 - +58 0412 5568212 @alfredoromero

Umberto Calabrese
agoramagazine.it

venerdì 21 marzo 2014

Forza e Fede


E' trascorso un mese dal giorno in cui Leopoldo Lopez, leader di Voluntad Popular, si è consegnato alle autorità. Dal carcere militare di Ramo Verde, dov'è rinchiuso, ha fatto pervenire la seguente lettera.

Chi si rivolge a voi è Leopoldo Lopez.



Nonostante abbia corso dei rischi, ho trovato il modo di inviare questo messaggio dalla mia cella in Ramo Verde, per rivolgermi a tutti i venezuelani.
Innanzitutto, vorrei inviare la mia solidarietà alle vittime, e ai loro familiari, della repressione, degli arresti, delle torture e degli omicidi commissionati dalla Dittatura che oggi opprime il Venezuela. E desidero manifestare la mia profonda ammirazione ai venezuelani che sono scesi per strada alla conquista dei propri diritti.
In questi giorni, ho potuto analizzare la grave crisi politica, sociale e morale che affligge il nostro popolo venezuelano e, soprattutto, ho potuto riflettere sul cammino che dobbiamo intraprendere per trovare un'uscita immediata, pacifica e costituzionale da questa grave crisi nazionale.
Il nostro popolo ha più di un mese per strada, protestando in maniera pacifica e non violenta contro la mancanza di cibo e medicinali, contro l'inflazione, la criminalità, la corruzione, la censura e soprattutto contro la brutale e vigliacca repressione che ha portato ai tanti morti, tanti arresti, feriti e torturati. Non vi è dubbio alcuno: Venezuela si è svegliata.
E questo risveglio deve continuare per le strade della nostra Venezuela fino a raggiungere il traguardo: tanto sacrificio non può essere invano, tanta repressione non può rimanere impunita, tanti problemi devono essere risolti e tanta dedicazione e volontà nella lotta del nostro popolo deve essere orientato alla conquista della Giustizia e della Libertà.
La fine della crisi richiede, in primis, che si dimostri quanti siamo quelli disposti a lottare fino a conseguire un governo alternativo: immediato, pacifico e costituzionale.
Dobbiamo dimostrare  quanti siamo quelli che desiderano un cambiamento, per contagiare così, con coraggio e solidarietà, tutti coloro che sono delusi e far si che si uniscano alla lotta.
Dobbiamo dimostrare che siamo in troppi quelli che si negano a vivere sotto un sistema oppressore, fallito, corrotto, affinché chi è ai Vertice del Potere, fianco a fianco a Maduro, abbandoni Lui e il suo assurdo regime, per unirsi alla costruzione di un nuovo paese, nel quale tutti possiamo sentirci rappresentati.
Dobbiamo dimostrare tutta la nostra forza e il nostro impegno nella lotta, affinché chi è al Potere abbandoni l'intenzione di raggiungere una falsa pace a colpi di pistola. Affinché le nostre FANB(Forze Armate Nazonali Bolivariane) non continuino nel cammino della repressione indicata dalla dittatura e affinché la strada dimostri, con l' ardore della gente,  che non esiste forza repressiva sufficiente a sottomettere l'intero popolo che reclama Libertà
La direzione è chiara: dobbiamo raddoppiare la forza non violenta e trasformare la spontaneità della strada in unione ed organizzazione reale che ci porti alla conquista della Libertà.
Perciò, faccio un appello a tutto il paese: mantenere e  aumentare la pressione fino a rompere la dittatura, fino a quando chi è al Governo si renda conto che è impossibile imporre una finta pace con repressione e non abbia altra scelta che abbandonare il Potere o iniziare un vero processo di riconciliazione nazionale...
Siamo dal lato corretto della Storia.
Leopoldo Lopez
Forza e fede

Riassunto Speciale: La protesta non sarà trasmessa in TV.

Questo post lo dedico a tutti i giornalisti italiani, che immersi nella propria ideologia politica non riescono a prendere una posizione obiettiva riguardo alla situazione venezuelana, che continuano a difendere il regime di Nicolas Maduro comandato dai Castro che priva a un popolo della propria libertà di espressione e applica una legge bavaglio ben diversa a quella che si conosce qui in Italia.

Grazie a NTN24 per questo prezioso riassunto sull'attuale situazione venezuelana, speciale da non perdere, spero possiate capirlo c'e l'opzione sottotitoli che può essere attivata su YouTube.

Parte I 

"La protesta no será televisada" 


Parte II 

"La protesta no será televisada" 


Parte III

"La protesta no será televisada" 


Concepcion Mariño
https://www.facebook.com/groups/venezolanosdemediodia/


Il Regime di Castro e le Torture a Cuba


Eccellente documentario cubano nel quale vittime delle torture del regime castrista ci offrono testimonianze sulle terribili esperienze sofferte. Questi documentari sono censurati a Cuba.
Inoltre Maria V. Garcia sopravvissuta del "remolcador" 13 marzo ci racconta in prima persona come si sono sviluppati quei successi dove 41 cubani tra loro diversi bambini sono stati uccisi. 

Elenco dei torturati 
Abel Nieves 
Orestes Perez 
Evelio Ancheta
Aurelio Hernandez
Angel Cuadra
Nelly Rojas
Gerardo Rodriguez
Jose L Fernandez
Fermin Chamizo
Luis A Chamizo
Anette Escandon
Raul Salazar
Eduardo Capote
Maritza Lugo
Reynaldo Alfaro
Maricela Pompa
Milagros Cruz
Cecilio Monteagudo

mercoledì 5 marzo 2014

442 conti correnti di funzionari rossi sono stati bloccati in Svizzera

Una indagine federale in corso ha rivelato che la banca svizzera UBS presso la sua sede in Svizzera ha congelato i 442 conti correnti di alti funzionari di PDVSA, Statale petroliera del VENEZUELA legati a Rafael Ramirez, i quali non giustificano i significativi importi di entrate nei loro rispettivi conti.

Secondo RunRun.es, il blocco di conti, raggiunge circa 7.000 milioni di euro in varie banche, e questo ha paralizzato i nervi di un grande gruppo di funzionari governativi e imprenditori del settore petrolifero nenezuelano.

Si dice che ci sono già in atto negoziazioni per definire quanto possono restituirgli se non fanno la rendicontazione della fonte dei fondi. I nomi saranno d'impatto per il lo stato visto che un settore dello stesso preme per farli pubblici, provocando una forte lite interna al governo.



Fonte: ovario2.com

#VenezuelaMuoreTuTaci




Il 12 febbraio si festeggia ogni anno, in Venezuela, la giornata della Gioventù, in ricordo degli studenti che 200 anni fa aiutarono il movimento indipendentista. Quest'anno purtroppo s’inaugura dalla stessa data una vera e propria rivolta che vede protagonisti migliaia di giovani studenti scesi in piazza per manifestare contro l’alto tasso di criminalità e la grave crisi economica in cui versa il paese Latinoamericano.
              
Manifestanti armati soltanto di striscioni e altoparlanti s’imbattono nelle autorità governative che rispondono con armi da fuoco e duri mezzi di repressione. S’innesca giorno dopo giorno un ciclo di violenza che dà come risultato ad oggi 18 morti dichiarati, centinaia di feriti e numerosi arresti in tutto paese.

I militanti di “Voluntad Popular”, partito socialdemocratico de la MUD (Mesa de la Unidad Democratica) sono stati criminalizzati: Leopoldo Lopez, leader del partito, che è stato accusato (in diretta TV dalle Istituzioni) di istigazione alla violenza, di terrorismo e cospirazione. La settimana successiva durante una manifestazione pacifica, dopo un breve discorso in cui chiamava alla pace, si è consegnato alla Guardia Nazionale. È stato condannato a 10 anni di prigione e ed rinchiuso in un carcere militare.
      
I mezzi venezuelani sono censurati e boicottati dal governo e soltanto via i social network TWITTER e FACEBOOK (#S.O.S.Venezuela, Indignados de Venezuela) sono gli unici veicoli informativi attraverso i quali costantemente vengono diffusi immagini, video e racconti che descrivono ciò che sta accadendo ovvero raccapriccianti scene di violenza che vedono coinvolti studenti arrestati e seviziati, oppositori, ma anche la Guardia Nacional, la Guardia del Pueblo, insieme a corpi speciali, “collettivi” armati, tra cui, i "tupamaros" al soldo del governo.

Il presidente Nicolás Maduro e Diosdado Cabello “presidente della Asamblea Nacional” hanno annunciato che faranno "piazza pulita" di oppositori, tutti accusati di essere finanziati dagli USA. Ma il sangue che scorre nelle strade del Venezuela ha origine nel diffuso malcontento scaturito da una condizione economica ormai insostenibile dalla stragrande maggioranza dei venezuelani, incluso quelli che fino a poco tempo fa si dichiaravano sostenitori del governo Chávez.

I principali motivi delle proteste si fondano sull’insicurezza che ha raggiunto cifre paragonabili solo a quelle di paesi in guerra permanente, alla fine del 2013 si sono registrati 25.000 omicidi, senza tener conto delle rapine, dei sequestri, violazioni, furti, ecc... poi c’è l’inflazione del 56,2%, riconosciuta dallo stesso Nicolas Maduro, e frutto delle letali politiche economiche varate nel corso degli anni. Il “Bolìvar Fuerte” è la moneta più svalutata al mondo, la mancanza di cibo è una deplorevole realtà che i venezuelani giorno dopo giorno devono affrontare... il tutto in uno stato ricco della rendita del petrolio che ha visto un notevole incremento nei guadagni (dello stato) raggiungendo un prezzo intorno ai $ 100/ barile nei ultimi anni.

In questo momento siamo la voce di un popolo oppresso che attraversa un capitolo oscuro e incerto nella propria storia, che desidera fortemente risorgere e trovare nuove vie per la crescita e lo sviluppo, siamo i Venezuelani del Mezzogiorno / Venezolanos de Mediodía, un gruppo indipendente e spontaneo di venezuelani residenti per lo più al Sud d’Italia, alcuni studenti o lavoratori, altri trasferiti per amore e altri ancora italiani vissuti in Venezuela e figli di Italiani nati sempre lì, insomma venezuelani di nascita o di cuore.
Confidiamo nella vostra solidarietà e nel vostro buon senso, aiutateci a denunciare la violazione dei diritti umani che subisce il popolo venezuelano. I nostri fratelli venezuelani non possono essere abbandonati alla loro sorte mentre vengono oppressi con violenza del regime tirannico di Nicolas Maduro e Diosdado Cabello.

Dal 12 Febbraio... al 5 Marzo



Oggi 5 marzo si commemora la morte di Hugo Chavez Frias, una parte del Venezuela lo rimpiange... l'altra gran parte si batte oggi per le strade cercando soluzioni a gravi problemi che affettano a tutto il popolo, indifferentemente della posizione sociale o del credo ideologico, il governo del suo successore, Nicolas Maduro, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso...

In un paese democratico non può essere tollerata né deve essere concessa la repressione della manifestazione, la criminalizzazione dell’opposizione, il divieto alla libertà di espressione, la censura dell’informazione.

Un governo democratico ascolta la voce del suo popolo, che è -in Venezuela secondo la Costituzione- democratico, partecipativo e protagonista, multietnico e multiculturale. 
Lo Stato democratico non zittisce con brutalità e vigliaccheria.

Dal 12 Febbraio scorso il Movimento Studentesco è sceso in piazza per manifestare:



le domande
Il grave problema di insicurezza che si vive in tutto il paese. Alla loro ragione si aggiungono, l’alto tasso d’inflazione applicato da gennaio (56%), in più scarseggiano i prodotti e alimenti basici ome il latte, zucchero, olio e caffè, la carta igienica e il dentifricio tra tanti altri, nonchè la liberazione degli studenti detenuti nelle precedenti manifestazioni pacifiche nella regione del Tachira.











le risposte 
Diosdado Cabello criminaliza agli opositori e riaffirma il sostegno ai collettivi armati...


... LO STESSO DIOSDADO CHE COSPIRA. 
https://www.youtube.com/watch?v=QVV1BsDPOk8&list=PL85Wmf-pJZ9_wrL9B_NhbU42PqUBtBDIS

l’informazione 
I mezzi nazionali tutti censurati e il comunicato della UNASUR manipolato da Elias Jaua in rappresentanza del regime
https://www.youtube.com/watch?v=V2dLl_dhseU



le azioni 
Leopoldo Lopez, leader dell'oposizione, incriminato dal governo venezuelano si consegna alla Guardia Nacional
 

Nicolas Maduro attacca e censura la copertura dei mezzi di comunicazione...

Repressione violenta contro gli studenti manifestanti...

https://www.youtube.com/watch?v=mxqDt4YANNU


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dalla sera del 6 Dicembre del 1998, sera in cui il Consejo Nacional Electoral diede il 1° bollettino ufficiale dei risultati delle elezioni, è difficile individuare quando si supera quella linea sottile tra ideologia e realtà. E’ stato, da allora, un susseguirsi, una “mezcla” di idee, contraddizioni, passioni, rivendicazioni, suggerimenti, incitamenti ed incitazioni, che è diventato così dannatamente personale e soggettivo l’interpretazione e il significato da attribuire al personaggio emblematico di Hugo Rafael Chavez Frias e alla sua eredità.

Gabriel Garcia Marquez, scrittore colombiano forte sostenitore del castrismo, scrisse della sua esperienza con Chavez. Infatti, in “L’enigma dei due Chavez”, Marquez resta nel dubbio e lo confessa:

“Un politico sincero che pensa al benessere collettivo del suo paese o solamente un tiranno in più nel continente?”.

Riprendo un concetto semplice e lo ripropongo: la storia, poi, lo dirà…

Ora mi invito e vi invito ad abbandonare ogni personale pensiero, qui la politica diventa obsoleta se si è costretti a vivere nelle difese dei propri diritti, continuamente strangolati e soffocati dalla prepotenza, dalla propaganda, dall’omertà.