mercoledì 26 marzo 2014

L'indifferenza è complicità

Non è un segreto per nessuno che, da quando Leopoldo Lopez è stato rinchiuso nel carcere militare di Ramo Verde (dal 18 Febbraio scorso), Maria Corina Machado è diventata il principale leader morale delle proteste -pacifiche e non violente- che si susseguono in Venezuela.
Alla vigilia del suo intervento all'OEA, Maria Corina è stata accusata, arbitrariamente dal Presidente dell'Assemblea Nazionale, Diosdado Cabello, di omicidio, di istigazione a delinquere, di alto tradimento alla Patria e terrorismo e, parlamentari del PSUV, hanno richiesto la revoca dell'immunità parlamentare della deputata.

Ad ogni modo, la Machado e altri rappresentanti delle proteste civili: Ivan Freites, il leader dell'Unione, Carlos Vargas, portavoce del movimento studentesco, e Rosa Orozco, madre di Geraldine Moreno (giovane deceduta durante manifestazioni in Valencia) si sono presentati davanti alla Commissione dell'OEA.

La delegazione nicaraguese ha richiesto di celebrare la sessione a porte chiuse e con  22 voti a favore(tra i quali Grenada, Salvador, Haití, Nicaragua, Paraguay, San Vicente Granadinas, Surinam, Uruguay, Trinidad y Tobago, Argentina, Bolivia, Brasil y Uruguay), 11 contrari (Canadá, Chile, Colombia, Costa Rica, EE UU, Guatemala, México, Honduras, Panamá, Paraguay y Perú) e un astenuto (Barbados), la Commissione, alla fine, si è espressa a vantaggio di una riunione privata.
 
Informe di gestione annuale - Petróleos de Venezuela 2012. Gli accordi soppraindicati fanno un promedio de 284 mil barriles diarios de crudo y productos derivados, esportati sinora ai paesi di Petrocaribe con un tasso annuo di 2% e con pagamenti a scadenza in 15 anni.

"Per inciso, perché celare la voce di un popolo che urla disperato, tanto disperato da considerare la propria vita  sacrificio necessario per il futuro?
o, se vogliamo dare adito ai vaneggiamenti di un sistema fallito, corrotto, disorganizzato, perché silenziare il 50 % dei venezuelani "oppositori", elettori?
l'OEA ha dato dimostrazione di quanto sia forte il potere del Petrolio venezuelano, negando uno dei cardini della democrazia: il pluralismo."



Maria Corina Machado assiste, comunque, alla riunione grazie al gesto dell'ambasciatore del Panama, Arturo Vallarino,  il quale si è reso disponibile a cederle la parola qualora fosse stato necessario.
Tra l'ordine del giorno, il 1° punto a trattare sarebbe stata la crisi in Venezuela.
La deputata venezuelana sarebbe intervenuta mostrando materiale audio visivo in cui si denuncia la brutale repressione della Guardia Nazionale Bolivariana, ma l'argomento è stato, prontamente, eliminato dall'agenda. Neanche alla fine della riunione, quando si buttano sul tavolo le cosiddette "Altre Questioni", la deputata venezuelana ha avuto l'opportunità di esprimersi e raccontare...
"La deputata ha ben altri fori nei quali può parlare, questa signora non rispetta i principi su cui si fonda l'OEA, si è resa complice di molti atti di violenza" (Roy Chaderton - ambasciatore venezuelano presso l'OEA)
Maria Corina non è riuscita a rivolgersi direttamente alle varie delegazioni dell'Organizzazione ma, in ogni modo, ha richiesto che si invochi la Carta Democratica e che si liberino i prigionieri politici. Si dice, altresì, soddisfatta perché, grazie alla visibilità avuta quel venerdì,  il mondo intero si è reso conto che esiste un'altra realtà in Venezuela.


Non si può, ancora, sostenere l'idea che il governo di Maduro sia un governo democratico. Il presidente venezuelano non ha mai dato tregua alle battaglie campali, ad armi impari, che si svolgono-di giorno e di notte-nelle diverse città del paese latinoamericano. Anzi continua la vigliacca rappresaglia contro la popolazione civile calpestando tutti i diritti fondamentali dell'uomo.

Con Maria Corina Machado si accresce il numero di politici e civili incriminati e, cosa peggiore, privati della loro libertà.

Il numero dei morti si moltiplica, ma più studenti e manifestanti cadono sotto le armi di Maduro, tanto più prende forza la coscienza di un popolo.
Il popolo venezuelano persiste, resiste. 

Giorno dopo giorno, in ogni angolo del paese, si scende per strada a denunciare il degrado della Sanità, la mancanza di cibo e medicinali, l'inflazione e la svalutazione della moneta, senza tralasciare la censura, la privazione delle Libertà...

 
Estamos del lado correcto de la historia

















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