domenica 13 aprile 2014

NON c'è PACE SENZA GIUSTIZIA. NO al Dialogo con Maduro.


Il primo incontro del "Dialogo di Pace", tenuto il passato 11/04/2014, voluto dall’UNASUR, con la partecipazione del Nuncio apostolico -Aldo Giordano- come rappresentante del vaticano e promosso da tutta la comunità internazionale, quello in cui alcuni ingenui avevano messo delle speranze di miglioramento della situazione del paese, non è risultato altro che un fallace spettacolo televisivo di mezzetinte, una deplorevole dichiarazione di conformismo e rassegnazione da parte della MUD (Tavolo dell’Unità Democratica), organizzazione che fino un anno fa conservava ancora una posizione rispettabile nel rappresentare la coalizione dell’opposizione, fino al giorno in cui il leader ed ex candidato alla presidenza della repubblica, Henrique Capriles Radonky, dopo le elezioni del 14/04/2013 decise di mollare le migliaia di denuncie provate della frode elettorale e il sollecito di una verifica a mestiere dell’intero processo elettorale per confermare la validità di un Consiglio Nazionale Elettorale parzializzato e corrotto come istituzione e di accettare i risultati pubblicati come veritieri, pensando così di poter risparmiare un po’ di sangue dalle strade e dalla propria coscienza.

la stretta di mano tra Maduro e Capriles per assicurare lo scatto
che doveva girare il mondo in segno di un'accordo
Forse Capriles non è un venduto come tanti pensano, a me sembra piuttosto uno che sogna con un dialogo democratico, volendo coprire il sole con un dito, perche in Venezuela di democrazia nel governo è rimasta soltanto quella apparenza forzata che cercano disperatamente di mantenere con questi spettacoli dove Maduro e i suoi camaradas si giocano ogni giorno la complicità che fino ad oggi li hanno brindato generosamente i presidenti delle nazioni vicine in cambio soltanto di costosi regali, finanziamento di campagne politiche e di petrolio e più petrolio a prezzo di “amicizia” e con comodissime forme di pago …mentre nel retroscena, ovvero le strade e piazze venezuelane avviene la dinamica che non può essere coperta dai telegiornali nazionali, che sono tutti censurati, quella che noi venezuelani stiamo cercando di far arrivare ad ogni angolo del pianeta grazie alle reti sociali, dove i veri protagonisti sono in tanti: studenti, società civile, famiglie e anche uomini e donne della politica che hanno scelto di scendere e lottare pacificamente contro un governo totalitario e dittatoriale, per difendere i propri valori e ideali, con il desiderio di riscattare al proprio paese dal sequestro cubano, rischiando così la propria libertà e la vita.


In un dialogo coerente e sensato doveva essere trattato l’argomento delle torture, documentato con il sostegno del Foro Penale Venezuelano e di Amnesty International.

  
Amnesty Internacional Rapporto sul Venezuela /01/04/2014

Dovevano essere portati a Miraflores i casi di repressione e omicidi, come quello dei assassini di Basil Da Costa, pienamente identificati in video lo stesso 12 aprile, data della morte del ragazzo; o il crudele caso di Geraldine Moreno, assassinata, sparata direttamente in faccia; si sono dimenticati di José Mendez, investito da un fuoristrada di PDVSA, essendo il suo assassino identificato e libero; e della funzionaria della Guardia Nazionale Bolivariana, anche lei libera dopo di essere identificata con i video che provano le brutali aggressioni compite con un casco contro Marvinia Jimenez; nessuno ha parlato del violentamento con un fusile a Juan Carrasco o del caso forse più crudele di tutti, la giornalista incinta, Adriana Urquiola, tra altri casi con colpevoli riconosciuti e confessi.

Si sono dimenticati dell’oppressione del regime cubano, dei fratelli Castro, nessuno ha pronunciato parola sull’Avana, i militari o la sovranità.

 Le dichiarazioni di Machado, Ledezma ed Smolanky riguardo al "Dialogo di Pace"
Altri argomenti tralasciati sono stati gli attacchi dei collettivi armati al quartiere Los Ruices, o alle finestre e palazzi del 23 de Enero, La Isabellica in Valencia, Caricuao o Petare, Palaima o La Paragua a Maracaibo, i delitti di lesa umanità, la repressione, la tirannia e il narcostato… come mai se sono proprio questi i motivi che continuano a fare da combustibile per le proteste?

Questi scarsissimi rappresentanti dell’opposizione scelti a dito e convenienza per partecipare in questa farsa si sono ressi partecipi per negoziare semplicemente un'infida stabilità, e qualche carico tra il Consiglio Nazionale Elettorale e il Tribunale Supremo di Giustizia, il tutto in cambio di lavare la faccia al Governo davanti agli occhi della comunità internazionale che cominciava ad annunciare provvedimenti seri, quelli che si prendono di solito contro le dittature crudeli e repressive, quelle che calpestano i diritti umani come la dittatura di Maduro. Nel frattempo però, i venezuelani non possono aspettare, non possono affidare il proprio destino ai dialoghi tra questi rappresentanti che poco ci rappresentano.
Si cerca urgentemente... "l'uscita dell'uomo dallo stato di minorità... Minorità è l'incapacità di valersi del proprio intelletto senza la guida di un altro. Imputabile a se stesso è questa minorità, se la causa di essa non dipende da difetto d'intelligenza, ma dalla mancanza di decisione e del coraggio di far uso del proprio intelletto senza essere guidati da un altro. Abbi il coraggio di servirti della tua propria intelligenza!" 
Inmanuele Kant

La lotta è per le strade, chi si stanca perde!


Redazione: @srl2

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